Bonverre riscopre le tradizioni italiane a tavola Dal Cortile di Diego Rossi all’Invasata di Pierluigi Perbellini


novembre 2021 - Non bisogna fare altro che sedersi e farsi raccontare una storia . È questo l’approccio che sceglie Bonverre, per portare in tavola ricette autentiche , vere e proprie narrazioni firmate dagli chef più noti del nostro panorama gastronomico sulle tradizioni e le storie dei nostri territori.

Diego Rossi, in primis, Miglior Chef 2020 per Identità Golose . È oggi tra i cuochi più conosciuti e apprezzati del panorama italiano. Un riconoscimento che avviene a 5 anni dall’apertura di Trippa, insegna diventata sinonimo di trattoria contemporanea e punto di riferimento imprescindibile per chiunque si avvicini a questo tipo di cucina fondata sulla sostanza del prodotto e sul legame con il territorio.
Un periodo di crescita e soddisfazioni per Diego e il suo team, coronato anche dall’uscita del libro “Finché c’è Trippa...” edito da Tommasi, che avvicina il grande pubblico alla cucina del quinto quarto, attraverso un viaggio alla scoperta degli ingredienti dimenticati, dei piccoli produttori, delle radici culinarie italiane nascoste sotto l’ombra dei classici più conosciuti della nostra tradizione.
Diego Rossi ha ridefinito i paradigmi della cucina italiana contemporanea miscelando il recupero delle tradizionali ricette regionali italiane, con l’attuale conoscenza e competenza tecnica. L’ingrediente è sempre al primo posto, e con esso il territorio che lo origina. Trippa e Diego Rossi sono autentici , perché comunicano territori e tradizioni attraverso piatti e sapori, risultando dannatamente contemporanei.

Anche dopo l’enorme successo, prima milanese e poi nazionale e internazionale, Diego rimane fedele alle proprie origini veronesi . Nato a San Giovanni Lupatoto (VR), trascorre l’infanzia in campagna prima di specializzarsi con gli studi alberghieri a Verona.
Dopo anni di esperienze stellate in giro per l’Italia, è al suo territorio che Diego ancora oggi si ispira: la cucina veronese, di origine contadina e basata su ingredienti poveri e di recupero , si ritrova nei piatti di Trippa, dal quinto quarto alle erbe spontanee di campagna, insieme ad altre tipicità regionali che fanno parte di una tradizione culinaria popolare,semplice ed etica.

 

Un ragù di frattaglie di pollo e bovino , che si ispira alla cucina povera di una volta, genuina e concreta, capace ancora oggi di emozionare per la sua schiettezza e di estrema attualità per una generazione di chef che punta sempre più alla riduzione degli sprechi e alla valorizzazione di parti meno nobili dell’animale.
All’origine, un ricordo d’infanzia : il profumo del ragù della nonna che arrivava dalla cucina mentre Diego giocava in cortile rincorrendo le galline. Una memoria di gusto impressa per sempre in un piatto autentico. E chi lo assaggia può ritrovare sapori dimenticati e fare un viaggio indietro nel tempo.
Oggi tutti possono fare questo viaggio, perché la ricetta autentica de Il Cortile di Diego Rossi è disponibile tra i flavour della linea Bonverre!

Dobbiamo tornare indietro di oltre un secolo, precisamente al 1891, quando Giovanni Battista Perbellini firma la prima pagina del libro di ricette intitolato “Pasta lievitata”. Si tratta della ricetta base dell’ Offella d’Oro .
L’Offella d’Oro è il capostipite dei dolci lievitati di Verona . La sua ricetta risale appunto all’1 ottobre del 1891. Firmata da Giovan Battista Perbellini, la ricetta di questo dolce è una variazione del dolce tradizionale veronese “Nadalin”, arricchito con pasta di burro e uova, per renderlo molto più soffice. Le differenze col pandoro non sono molte. La forma dell’Offella è troncoconica, con basi circolari. Sul fondo dello stampo, prima di infornare, vengono posizionate le mandorle. Una somiglianza che da una parte ancora porta a chiedersi chi sia nato prima, se il Pandoro o sua sorella, ma che d’altro canto conferma l’importanza di questo dolce nella tradizione veronese e italiana.


L’Invasata, oggi, è il primo e l’unico prodotto che parte dall’impasto dell’Offella d’Oro,com’è nato nel 1891 . Nasce dalle mani di Pierluigi Perbellini, pronipote dell’inventore del dolce. Il suo impasto è arricchito da un liquore all’arancia, una rivisitazione dell’originale, che al suo interno dell’arancia ne contiene gli aromi.
La collaborazione tra Bonverre, Pierluigi e la Premiata Offelleria Perbellini dà quindi vita a un prodotto lievitato tradizionale , con lo scopo di raccontare la storia dello storico dolce veronese, rivisitato però in modo contemporaneo. Chiunque può assaggiarlo, in modalità differenti: può essere degustato direttamente dal vasetto di vetro Bonverre, in cui è custodito, come un dolce al cucchiaio; può essere estratto dal vaso, tagliato e abbinato a creme o gelati; oppure può semplicemente essere tagliato a fette e gustato come fosse una vera e propria fetta di Offella d’Oro.

L’Invasata risponde alla volontà di Bonverre di raccontare la tradizione di ieri agli intenditori di oggi e allo stile di Pierluigi Perbellini, che porta avanti un concetto di pasticceria classica, ma con uno sguardo alle nuove tecniche e ai nuovi ingredienti, per soddisfare la curiosità dei suoi clienti. L’Invasata è un dolce lievitato in vasocottura con liquore all’arancia . Il lievito è naturale, la farina è di grano tenero tipo 0.
E non è l’unico dolce che Pierluigi Perbellini firma insieme a Bonverre. Un altro classico tradizionale della pasticceria Perbellini è il Pan dei Siori , così chiamato (“pane dei signori”) perché in passato, chi si poteva permettere una tale delizia era sicuramente benestante, visto il costo elevato dei suoi ingredienti. È un dolce di pasta lievitata naturalmente, profumato alla cannella, impastato con uvetta, cedro e arancio a pezzetti, poi noci, mandorle e fichi secchi.

Storie di persone , come quella di Diego Rossi e di Pierluigi Perbellini, che si intrecciano con tradizioni e prodotti regionali , creando ricette uniche e incomparabili in grado di durare nel tempo ed essere gustate anche lontano dai luoghi d’origine.
Bonverre utilizza infatti il metodo antico della cottura in vaso per preservare per lungo tempo e in maniera ottimale i propri flavour, senza l’aggiunta di conservanti o additivi artificiali. Il vetro rappresenta una scelta di sostenibilità , in quanto riutilizzabile dopo il consumo o facilmente riciclabile .
La gamma Bonverre si trova in vendita in negozi selezionati in tutta Italia , dalle storiche botteghe gastronomiche alle enoteche con food corner, ai premium food retailer Scopri i rivenditori — https://bonverre.it/rivenditori/