#VorreiCheilMioMedicoSapesseChe: quello che i pazienti non hanno mai avuto il coraggio di chiedere al medico


maggio 2018 - #VorreiCheilMioMedicoSapesseChe, andando direttamente alla home page di Amici Onlus www.amiciitalia.eu - l’associazione nazionale da oltre vent’anni impegnata nella tutela delle persone con MICI, malattie croniche dell’intestino - si può accedere alla sezione che raccoglie le domande che si possono fare ai medici e che magari non si ha mai avuto il coraggio di formulare. Anche in forma anonima.
Un convegno, organizzato proprio il 19 maggio, World IBD Day, giornata mondiale dedicata alle malattie infiammatorie corniche dell’intestino (MICI), risponderà a tutti i quesiti con un parterre di medici e scienziati. L’evento si terrà a Roma presso l'hotel NH Collection in via Vittorio Veneto dalle ore 9 del mattino.

Lo stesso giorno, in oltre 50 paesi nel mondo inclusa l’Italia con 30 città, i principali monumenti si illumineranno di viola (colore simbolo di queste patologie) per sensibilizzare e informare l’opinione pubblica sulla condizione delle persone che convivono con la malattia di Crohn e la colite ulcerosa.
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“AMICI Onlus – spiega Enrica Previtali, Presidente di Amici Onlus - ha deciso di lanciare un’iniziativa volta a rompere le barriere che spesso si creano tra medico e paziente, dando la possibilità, attraverso questo sondaggio, di dire quello che spesso il malato non ha la possibilità o il coraggio di chiedere al medico durante la visita”.

Un modo innovativo di coinvolgere non solo gli associati di tutta Italia, ma chiunque abbia avuto problemi con queste malattie, che potranno avanzare richieste, trasmettere sensazioni, paure, ansie, che il malato, per timidezza o vergogna non è riuscito a condividere.

I risultati raccolti saranno l’argomento di punta del convegno scientifico di Roma, intitolato proprio #VorreiCheilMioMedicoSapesseChe, perchè il corretto rapporto medico paziente è alla base di una terapia di successo. I pazienti poco coinvolti nel processo di cura, infatti, rischiano 10 volte di più di incorrere in ricadute e/o aggravamenti. Inoltre ammalati con bassi livelli di engagement riportano in 9 casi su 10 sintomi ansioso-depressivi.

“Il World IBD Day è ormai da qualche anno il giorno più importante per le persone con MICI e per la nostra associazione - conclude Enrica Previtali - perché rappresenta il momento migliore per sensibilizzare e informare l’opinione pubblica su queste patologie e sulla condizione delicata dei pazienti. Proprio per questo, organizziamo il convegno che punta a dare voce ai malati che spesso, per paura o per vergogna, non si rendono conto che la cosa più sbagliata è proprio quella di non chiedere nulla.
Siamo contenti di constatare che anche quest’anno l’Italia ha risposto con spirito solidale e che moltissime città hanno aderito a questa campagna mondiale. Il nostro augurio è che una volta spente le luci sui monumenti restino accesi i riflettori su queste patologie, perché soltanto con l’unione e la collaborazione sarà possibile offrire nuove speranze ai pazienti”.

Cinque milioni di persone nel mondo e 200.000 in Italia soffrono di una malattia infiammatoria cronica dell’intestino e i numeri sono destinati a crescere nei prossimi anni. Le MICI, caratterizzate dall’impatto fortemente negativo sulla vita quotidiana e dalla compromissione della sfera relazionale dei pazienti, sono vere e proprie malattie sociali che causano spesso disabilità invisibili e condizioni invalidanti.

Alla giornata mondiale aderiscono quest’anno 50 paesi di tutti i cinque continenti con l’obiettivo di ripetere il successo dello scorso anno quando centinaia di monumenti in tutto il mondo si sono colorati di luce viola in un abbraccio ideale e internazionale in solidarietà di tutte le persone che convivono con una patologia MICI.
Per info www.amiciitalia.net