Le città della Repubblica Ceca porte d’accesso a Boemia e Moravia con le loro meraviglie insospettate

 

 

aprile 2019 - Arrivi, mordi e fuggi. E’ sempre così quando la meta del viaggio è una città storica, così carica di spunti, attrazioni e proposte. A partire dalla capitale, i grandi centri della Repubblica Ceca sono certamente perfetti per un city-break che, anche se ripetuto più volte, non sarà mai uguale ma sempre all’insegna di nuovi stimoli. Provate però a fermarvi un attimo, nel vero senso della parola. Concedetevi qualche giorno in più, oppure rivedete la vostra scaletta di marcia. Pensate per una volta alle nostre splendide città non come un punto di arrivo, ma di partenza. Alla volta di tutti quegli infiniti e inattesi volti che il Paese può offrire a chi osa esplorarlo. Pensate alle nostre città non solo come culle di storia, templi dello shopping e del gusto, piattaforme di cultura… pensatele per quello che effettivamente sono: le porte di accesso alle meraviglie spesso ancora sconosciute di Boemia e Moravia.

Dietro il velo di Praga, la Boemia cuore d’Europa
Elegante, nostalgica e un po’ misteriosa, Praga ha un fascino intramontabile sul quale però non si adagia e, accanto al suo straordinario patrimonio storico e architettonico (di cui il Castello e il Ponte Carlo non sono che la punta dell’iceberg), propone quartieri nuovi, o meglio risorti a nuova vita e oggi fucina di arte e creatività. E’ il caso per esempio dell’Art District 7, affollato di gallerie, musei, teatri, caffetterie, ristoranti, club musicali, studi creativi e spazi culturali ibridi. Basta però lasciarsi alle spalle i fremiti della capitale per trovare ritmi e paesaggi diversi: la Boemia è un capolavoro di città storiche, aspre montagne (come i Monti Metalliferi), parchi rigogliosi (come la Selva Boema), scenari selvaggi, castelli nonché culla di storia, arte, letteratura e movimenti rivoluzionari. Tra le perle della Boemia, Cesky Krumlov, a sua volta porta di accesso a un territorio carico di sorprese. La prima sorpresa in assoluto è però la città stessa, sotto tutela Unesco per il prezioso centro storico medievale e gotico, sovrastato dal grande castello ingentilito nei secoli da tratti rinascimentali e barocchi. Passeggiare per il centro storico con la grande piazza e l’intrico di vicoli popolati di botteghe artigiane è un vero tuffo nel passato. Sempre in Boemia, Trebon: città termale con una bella piazza porticata e il castello dei Rosenberg. Poi c’è la città fortificata di Tabor, tra le culle del movimento hussita. Kutna Hora è la “città d’argento”, capolavoro medievale che dall’estrazione mineraria trasse grande fortuna. La sua cattedrale di Santa Barbara è sotto l’effige Unesco. Altro gioiello boemo è Litomysl, con il monumentale castello rinascimentale, che nasconde tra l’altro un teatro barocco originale, ancora funzionante. Infine Liberec, nota per lo più per l’alta torre panoramica, al centro di un famoso complesso turistico realizzato negli Anni ‘60, ma anche scrigno di molti tesori storici e architettonici. La città è inoltre punto di partenza per escursioni nei Monti Iser e apprezzata località sciistica. Da non dimenticare, poi, che la Boemia è patria di famosi cristalli dalla tradizione antichissima, oggi protagonisti anche di nuove linee dedicate al design. Assolutamente da concedersi, un tour delle vetrerie più antiche e famose lungo la Via del Vetro. Tappa obbligata sarà Karlovy Vary, elegante centro termale passato alla storia per le acque benefiche e i delicati cristalli, apprezzati in ugual modo da re, imperatori e aristocratici. Nei dintorni, il castello di Loket e quello di Becov nad Teplou.

Brno e la Moravia
Affascinante, interessante, affezionata al passato ma sedotta dal futuro, Brno spicca tra le Città Creative selezionate dall’Unesco. Qui è infatti particolarmente fervida la produzione moderna in architettura, arte e design. E non è nemmeno una tendenza troppo recente: lo dimostra l’ineguagliabile Villa Tugendhat, capolavoro funzionalista dell'architetto tedesco Ludwig Miese van der Rohe, che –seguita da altre opere nello stesso stile- già all’epoca segnò un salto in avanti nel tempo. Oggi la città è costantemente un passo avanti, almeno nella zona chill-out di piazza Jakubske, popolata di caffè, bar e locali dallo stile e dalle atmosfere originali. Anche dal punto di vista gastronomico, Brno è considerata un tempio delle sperimentazioni. Brno è però innanzitutto il capoluogo della Moravia, terra bellissima solcata dalla Morava. Anche qui, una natura rigogliosa fa da cornice agli interventi dell’uomo, non solo in fatto di architettura: la Moravia è famosa per i suoi ondulati scenari di colline ammantate da ordinati filari di vigne, all’origine di etichette apprezzate ormai in tutto il mondo. Il consiglio è di inforcare la bicicletta e concedersi un tour dei vigneti, delle cantine e dei borghi lungo la Via del Vino. Pretendete di degustare i bianchi e i rossi di qualità e fatevi raccontare il lavoro faticoso e meticoloso nascosto dietro ogni singola goccia di Ice Wine, il pregiato e raro vino del ghiaccio. Ancora poco nota agli italiani, questa terra è pregna di sorprese. Assolutamente vario il paesaggio: dalle colline delle regioni vitivinicole, alle montagne valacche, dalle fertili pianure di Hanà alle formazioni carsiche. Millenaria la storia morava, a lungo legata a doppio nodo a quella boema. Tracce dell’epoca imperiale sono ancora visibili nei vari castelli e nelle architetture delle città. A partire da Kromeriz, il cui castello con i relativi giardini è patrimonio Unesco. Nei dintorni, il castello di Velehrad, perfettamente conservato. Per non parlare di Olomouc, detta “la capitale spirituale di Moravia” per l’alta concentrazione di monumenti religiosi. Tra questi, la Colonna della peste della Santissima Trinità, sotto tutela Unesco. A Zlin ritrovate le orme non solo di una delle imprese calzaturiere più fortunate e famose al mondo –Bat’a- ma anche del genio lungimirante del suo fondatore, sostenitore del funzionalismo e promotore di una cittadella ideale per i propri dipendenti, a firma delle archistar dell’epoca. E poi naturalmente c’è Ostrava, l’ultima frontiera del turismo “curioso”. Nella capitale dell’archeologia industriale ceca, candidata all'iscrizione nella lista dell'Unesco, i siti minerari e metallurgici del XIX secolo sono stati riconvertiti nell’ottica del design e della didattica. Ostrava, un tempo grigia (per le ciminiere) è oggi decisamente cool. Anche i siti minerari Landek Park e Dolni Vitkoviche non sono semplici musei, ma centri pulsanti di musica, creatività e divertimento. Per info www.czechtourism.com