DIETRO LE QUINTE EXPO SI RACCONTA…

 

Milano, 17 dicembre 2015. Si è rivelata un’ottima idea quella del team dei due mensili “italiadagustare” e “Milano 24orenews” di far conoscere al pubblico alcuni fra coloro che con il loro prezioso lavoro dietro le quinte hanno consentito lo straordinario successo di Expo Milano 2015. L’auditorium dell’Acquario Civico era ieri infatti affollato da un pubblico attento e partecipe che ha sottolineato più volte con calorosi applausi gli interventi dei diversi relatori. Si è trattato di un incontro diviso in due parti, la prima dedicata al “dietro le quinte” di Expo e la seconda dedicata al “cibo e alla cultura del territorio” altro grande tema di Expo 2015.

Dopo i saluti inviati dagli Assessori Pierfrancesco Majorino e Filippo Del Corno, che hanno consentito all’evento di fregiarsi del Patrocinio del Comune di Milano, insieme a quelli della Commissione Europea e della Fondazione Italiana per l’Educazione Alimentare, e il messaggio d’amore per il territorio nazionale della fondatrice del FAI, Giulia Maria Mozzoni Crespi, ha avuto inizio l’incontro condotto con la consueta professionalità dal capo redattore de Il Giorno, Rossella Minotti. Ha aperto il Presidente del Ciessevi (volontari) Ivan Nissoli che ha elogiato il ruolo importantissimo delle migliaia di volontari giovani e anziani che hanno rappresentato davvero il “sorriso di Expo” per milioni di visitatori. Riconoscimento che, nel corso della proiezione di un filmato, tutte le più importanti cariche istituzionali dall’ex Presidente della Repubblica Napolitano, all’attuale Presidente Mattarella, al Premier Renzi, al Governatore lombardo Maroni, al Sindaco di Milano Pisapia, al Direttore Generale di Expo 2015 Sala, hanno apprezzato e condiviso. È seguito l’intervento di un giovane volontario, Alessio Calandra, vittima di un grave infortunio nei mesi precedenti ad Expo, che ha commosso il pubblico con i suoi ricordi prima di paura per non poter partecipare e poi di gioia per essere stato scelto, consentendogli di poter raccontare oggi le emozioni provate nel suo incontrare un mondo di esseri umani tanto diversi fra loro. Un israeliano e un palestinese potevano tranquillamente dividere un “panino” e una “chiacchera” ai piedi dell’Albero della Vita. Riccardo Garosci, Presidente del Comitato Scuola Expo 2015 del MIUR, ha sottolineato la partecipazione ad Expo di oltre 2 milioni di studenti provenienti da 100 Paesi del mondo. Oltre ai ricordi “divertenti” che hanno contrassegnato la presenza studentesca, Garosci ha parlato della Carta di Milano documento redatto per suggerire a tutti i Paesi come affrontare e cercare di trasformare in realtà il tema di Expo 2015 “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita”. Un motivo di orgoglio per tutti coloro che hanno immaginato e realizzato questa Carta di Milano, consegnata dal Presidente Mattarella al Segretario dell’ONU Bankimon con le firme di oltre un milione di cittadini del mondo presenti ad Expo.

 

Di “sicurezza” non poteva che parlare Manuel di Casoli, responsabile della Sicurezza e della Business Continuity di Expo 2015. Che dire di un servizio che ha consentito ad un “popolo” di milioni di persone di partecipare in assoluta tranquillità ad un evento durato 6 mesi che avrebbe potuto riservare mille incognite, dai rischi di attentati a quelli della sicurezza alimentare per le tonnellate di merci provenienti da decine e decine di Paesi del mondo. Una straordinaria sfida vinta dentro e fuori Expo grazie alla professionalità di tutti coloro che hanno fatto parte di questo “piccolo esercito”. Questo intervento ha consentito alla conduttrice dell’incontro, di far ricordare ad Alvise De Santis l’immenso “cartellone” che ha permesso di vivere oltre 140 eventi al giorno ai milanesi e ai turisti italiani e stranieri. Insomma una città che ha praticamente offerto di tutto a tutti. La promozione dell’Expo organizzata dal nostro Paese nel mondo, è stata raccontata ai presenti da Marina Geri direttore Marketing e Commerciale di Padiglione Italia, che ha certamente toccato con mano le paure, le diffidenze che si nutrivano all’estero verso questa impossibile sfida italiana. Ha anche raccontato dell’impegno che, anche grazie alle collaborazioni con le Camere di Commercio nazionali e internazionali, ha portato oltre 5000 incontri tra imprenditori di vari Paesi, di cui più del 20% ha segnato l’inizio di negoziazioni, un risultato incredibile. Evelina Flachi, Presidente di Food Education Italy, ha rappresentato al pubblico il lavoro della Fondazione dentro e fuori Expo, nei tanti convegni e dibattiti rivolti alle Scuole, ai ragazzi, alle famiglie e alle imprese, dedicati alla qualità della produzione agroalimentare italiana e alla sua importanza nella prevenzione della salute.La seconda parte dell’incontro è stata invece dedicata a chi l’Expo l’ha vissuta in prima persona: i produttori, gli enti, le associazioni volti a promuovere e tutelare il Made in Italy. Intervistati dal caporedattore della rivista Italia da Gustare, Riccardo Lagorio, giornalista da anni impegnato nella promozione delle produzioni agricole tricolori, hanno tutti sottolineato l’importanza della tradizione che utilizza materie prime locali impossibili da riprodurre lontano dai nostri confini. Le voci di due giovani donne, Annalisa Pironti di Antiche Vigne e Caterina De Zan della Tenuta Polvaro, provenienti da territori così lontani (l’una calabrese, l’altra veneta) hanno condiviso il concetto di promuoversi attraverso vitigni autoctoni. Giacomo Magiaro, General Manager di Orchestra Italian Lifestyle, ha enfatizzato l’importanza di potersi presentare all’estero con un paniere di prodotti che destano grande interesse nel pubblico americano e il valore sociale dei prodotti “Dolci Libertà”, elaborati nel carcere di Busto Arsizio. Sono saliti sul palco anche il Luigi Orlandi, direttore Regionale di Copagri Lombardia, secondo sindacato di rappresentanza agricola, e Luciano Bulgarelli, Presidente del Distretto Rurale dell’Oltrepò Mantovano, che ha celebrato la grandezza della cucina e dei prodotti mantovani, anche in prospettiva del 2016, anno che vedrà Mantova Capitale della Cultura. Prima dei canonici auguri ha chiuso il bresciano Pierluigi Micheletti di Sapori Bresciani, affinatore di formaggi e salumi. Il pubblico ha infine potuto assaporare alcune bontà dei suddetti produttori, a cui si sono aggiunti il famoso Jamon iberico di Faustino Petrio, noto come Patanegra, e il prelibato Panettone Loison. È stato altresì presentato Ponente, un nuovo sistema di areazione del vino, dell’azienda Pieriboni Ventures. Ospite d’eccezione lo Chef Leonard Belluzzo, Presidente di SSICW Gourmet.

Insomma due ore di parole e sentimenti per spiegare le ragioni e le emozioni di un ritrovato “orgoglio italiano”. L’incontro è stato ripreso da VIDEOTOP, media partner dell’evento.