IN BICI A PELO D’ACQUA, pedalando nell'area transfrontaliera, dal Vallese al Novarese,alla scoperta della cultura, della natura, della storia e dell'enogastronomia

novembre 2023 - L’ideazione del progetto parte da uno studio di fattibilità bandito dalla Regione Piemonte nel 2016 per la valorizzazione degli Itinerari cicloturistici della Regione Piemonte a cui l’ATL ha partecipato e per il quale ha ottenuto la copertura finanziaria.
L’Agenzia Turistica ha infatti presentato, come capofila italiano, il progetto In Bici a pelo d’Acqua sul PROGRAMMA DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA INTERREG V – A ITALIA SVIZZERA 2014/2020 e coinvolgendo nel partenariato la Regione Piemonte, la Provincia di Novara, la Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte,il Comune di Novara, l’Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore e il Distretto Turistico dei Laghi; capofila svizzero è invece l’Alta Scuola di Formazione del Turismo HES-SO Valais Wallis, che ha coinvolto ADOT Valais Wallis, RWO-AG e Valais Wallis Promotion.

Le azioni progettuali si sviluppano partendo dalle vallate alpine del Vallese, per attraversare il Passo del Sempione o più comodamente usufruire del servizio treno+bici da Briga a Domodossola, costeggiando fiumi e laghi, fino alle colline vitivinicole novaresi, territori da attraversare con lentezza, in bicicletta o a piedi, per gustare poco alla volta tutta la loro ricchezza fatta di cultura, paesaggi, profumi e sapori,pedalando dolcemente fino alla pianura risicola e al suo capoluogo Novara.
Un unico grande itinerario di circa 270 Km che ha come tema dominante l’acqua: infatti lungo il percorso si fiancheggiano fiumi come il Rodano, il Toce, il Ticino e il Sesia, laghi come quello di Mergozzo e di Orta e una fitta rete di canali irrigui che portano la vita in risaia. A guardare questo spettacolo dall’alto non si farebbe nemmeno caso alla distinzione tra Italia e Svizzera, ma sicuramente si noterebbero le strade che In Bici a Pelo d’Acqua vuole riunire e organizzare in un unico itinerario per metterlo a disposizione di un pubblico internazionale che sempre più numeroso sceglie un turismo responsabile ed ecosostenibile.

Questo itinerario cicloturistico non è da intendersi come la creazione di piste ciclabili ma la messa in rete di itinerari già esistenti o lo sviluppo di nuovi itinerari su strade comunali, provinciali e interpoderali a basso traffico. L’impegno predominante è la creazione e la posa di una cartellonistica specifica che parte dal confine e attraversa il territorio italiano per segnalare tutte le emergenze utili al ciclista, quali monumenti, siti di interesse naturalistico, storico, strutture di ospitalità, punti di servizio specifici per i ciclisti. 270 km di ciclovie su 4 tracciati, per bici e e-bike: la Via del Mare, la Pedemontana, la Via del Ticino e del Lago Maggiore e la Route du Rhône:sono percorsi adatti ad ogni tipo di età e a cicloturisti di ogni categoria.

C’è poi la possibilità di combinare i mezzi di spostamento per evitare tratti non semplici, come il passo del Sempione, che può essere evitato caricando la bici sul treno che unisce Briga a Domodossola; oppure caricando la bici sul battello del lago d’Orta per andare da Pella all’isola o al borgo di Orta, evitando così il lato orientale del lago che è ad alta intensità di traffico,rispetto al lato occidentale, oppure per il ciclista che arriva dalla vicina Lombardia caricare le bici sul treno e giungere a Novara per poi spostarsi lungo le tratte della Via del Mare o la Via del Ticino e del Lago Maggiore.

Gli itinerari proposti non si snodano su piste ciclabili bensì su ciclovie. Spesso si fa ancora confusione sulla distinzione tra le due.
Solitamente in Italia le piste ciclabili coprono percorsi molto brevi in quanto sono percorsi protetti riservati ai ciclisti dove il traffico motorizzato è vietato. Nel caso delle ciclovie si tratta di percorsi misti, greenway, strade sterrate di campagna, strade a basso traffico spesso comunali o provinciali dove il limite di velocità per gli automezzi è spesso posto tra i 30 e i 50 km/h.

Le nostre ciclovie insistono su questo genere di strade che permettono al ciclista di pedalare ammirando i piccoli borghi con i loro castelli, il paesaggio che varia dalle montagne alle colline, ai laghi, ai fiumi e a bordo delle risaie della pianura risicola novarese con le antiche cascine ricche di testimonianze che portano ai tempi passati con la storia delle mondine.
Sono ciclovie riconosciute a livello nazionale e regionale, nella maggior parte di facile percorrenza con qualsiasi tipo di bici e accessibili per la quasi totalità dell’anno.
Villa Picchetta sorge lungo la Ciclovia del Ticino e Lago Maggiore ed è sede dell’Ente di gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore.
Posta nelle vicinanze delle rive del Ticino, che separa il Piemonte dalla Lombardia, con una fermata del treno molto vicina, è costituita da una struttura a U il cui corpo centrale è sormontato da un tiburio con lanterna, dove si trovava la residenza padronale. All’interno, la splendida Sala dell’Ottagono si trovano interessanti affreschi con decorazioni a grottesche. Di grande effetto scenografico sono anche i giardini della Villa. In questo contesto è allestita un Bike Hotel pensato in particolar modo per i cicloturisti, con 9 posti letto, 1 ciclofficina a disposizione degli ospiti con possibilità di noleggio bici e ricarica e-bike.
Per quanto riguarda altre stazioni di ricarica e-bike, a Novara è stata installata una postazione in posizione centrale all’interno del cortile del castello,dove ha la sede l’ufficio turistico. Altre stazioni di ricarica si trovano in diversi paesi e strutture ricettive lungo tutto il territorio. È stato creato il sito www.inbiciapelodacqua.it  dove il cicloturista può trovare tutte le informazioni utili per poter percorrere i nostri itinerari con l’ausilio di tracciati scaricabili sui propri device, per poter soggiornare nelle strutture ricettive lungo i percorsi e avere i servizi di cui necessita (ciclo-officine, punti di noleggio, punti di ricarica per e-bike).