Sondrio e Valmalenco: buone sensazioni per l’estate 2020


maggio 2020 -Nei primi mesi del 2020 il mondo è stato colpito da una pandemia. Questo lo sanno tutti e tutti sappiamo quello che è successo, quindi nessun riassunto visto che se ne è già parlato a sufficienza. Quello che invece
non è chiaro a nessuno è quello che succederà nei prossimi mesi, come se ne uscirà e soprattutto quando.
In particolare volevo soffermarmi su quello che potrebbe succedere al turismo in genere ed al turismo nel variegato Mandamento di Sondrio. Nessuna sfera di cristallo, nessuna notizia top-secret, ma solo alcune considerazioni con le quali si potranno, magari, tracciare delle linee guida per il prossimo futuro.
La domanda che non riguarda solo il “dove andremo” e quali condizioni di sicurezza ci aspetteremo di trovare, ma che tocca anche il senso più profondo del viaggio: cosa cercheremo? Con quale spirito e con quali aspettative partiremo?
La logica mi fa pensare ma anche supportato da alcuni fatti che stiamo riscontrando in questi giorni, che avremo prevalentemente turismo di prossimità, in particolare Italiano e ciò mi fa intravedere due possibili contrapposti scenari:
- Da un lato, una contrazione della domanda dovuta alla paura di viaggiare e del diminuito potere di acquisto delle famiglie - In contrapposizione, una inaspettata tenuta della domanda, conseguenza di un mutata percezione maturato tra i consumatori che, anche a seguito alla recente ondata ambientalistica, sempre più percepiscono i territori montani quali luoghi in parte ancora incontaminati, più sicuri rispetto ad altre destinazioni caratterizzate nella memoria a luoghi caotici, affollati, meno sicuri.
Se poi per assurdo, pensiamo che i nostri territori non sono proprio ben serviti dalle infrastrutture pubbliche dei trasporti, aeroporti lontani, bassa velocità ferroviaria, questo punto di debolezza potrebbe e dico potrebbe, rivelarsi un punto di forza rendendoci percepiti come luogo, difficilmente raggiungibile e quindi meno affollato, per questo più sicuro.
Sono ottimista e propendo sul breve per una sostanziale tenuta della domanda sono convinto che presto la nostra destinazione sarà nuovamente molto richiesta.
Questa ipotesi trova ragione anche analizzando la tendenza della domanda riscontrata in questo periodo che risulta ancora in emergenza sanitaria. Nella ripartenza il nostro territorio Mandamentale potrebbe ritrovarsi, in “pool position”.
Dobbiamo essere ottimisti ma, dobbiamo, attivarci subito per cavalcare l’onda !
Cosa fare? 
- Sicuramente restare uniti, anzi rafforzare i nostri legami sia per condividere le difficoltà ma soprattutto per generare proposte reattive al nuovo possibile scenario;
- Definire una nuova politica commerciale più legata alla destinazione che al singolo prodotto turistico

Per concludere lo scenario che sconfina nella certezza sarà invece quella che dovremo imparare a convivere a lungo con le mascherine, come già i popoli orientali fanno da tempo. Più le metteremo, anche su un prato di montagna o in un alpeggio, più saremo sicuri e daremo sicurezza a chi sta intorno a noi.