L’ENTE NAZIONALE RISI SVENTA LO SCIPPO DEL NOME “CARNAROLI”

agosto 2017 - Esercitando la propria funzione di organismo di tutela del riso italiano, l’Ente Nazionale Risi ha impedito ad un privato di registrare a livello europeo il marchio “Carnaroli”: ciò gli avrebbe permesso di vendere con questo nome risone, riso lavorato, prodotti trasformati e servizi di ristorazione.
La complessa battaglia legale è scoppiata nel dicembre del 2016, quando un soggetto privato ha depositato all'ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale una domanda di registrazione della denominazione “Carnaroli” per una molteplicità di prodotti e servizi (riso, torte di riso, snack a base di riso, cereali in chicchi non lavorati, riso non lavorato, servizi di ristorazione).
L’Ente Nazionale Risi si è opposto al benestare dell’ufficio europeo e l’esame è stato riaperto, concludendosi il 20 giugno 2017 con il respingimento della domanda e dei ricorsi presentati dal richiedente il marchio.
In particolare, l’Ente Nazionale Risi ha dimostrato che il nome “Carnaroli” è descrittivo e non distintivo: per questo non può essere registrato, ai sensi dell’articolo 7, paragrafo 2, RMUE. Inoltre, è stato sottolineato, un marchio registrato "Carnaroli" sarebbe ingannevole e creerebbe «un ingiustificato privilegio» per un singolo soggetto.
«E’ un successo importante – commenta il presidente Paolo Carrà – che conferma l’efficacia dell’azione dell’Ente nella tutela delle varietà di riso italiano. Se non avessimo vigilato e non ci fossimo opposti, un privato si sarebbe appropriato del lavoro di valorizzazione portato avanti dal 1974 dalla filiera italiana e sarebbe stata compromessa la stessa legge sul mercato interno, che il governo sta concludendo. Abbiamo sventato lo "scippo legale" del nome di una varietà su cui si è investito tanto e che è sinonimo di risotto».  www.enterisi.it