Villa Reale, Monza: dal 9 giugno al 9 luglio 2018 "HO KAN Beyond Colors and Shapes"

 

giugno 2018 - La Villa Reale di Monza dedica dal 9 giugno al 9 luglio una retrospettiva all'artista Ho Kan, considerato oggi uno dei grandi pionieri dell’astrazione cinese. La rassegna organizzata da BIG Eyes International Vision di Milano e da Chini Gallery di Taiwan, si avvale dei Patrocini della Regione Lombardia e del Comune di Monza. La mostra presenta, attraverso 60 opere selezionate dalla curatrice Sabine Vazieux, l’intero percorso creativo del maestro, partendo dagli anni Cinquanta fino al 2010. Mette in evidenza laparticolarità della pittura geometrica astratta diHo Kan e nello stesso tempo ci rivela la sua genesi, presentando per la prima volta anche alcuni disegni realizzati a Taiwan negli anni Cinquanta.Ilpercorso si conclude con una selezione di dipinti recenti affiancati ad alcune sculture realizzate incollaborazione con lo scultore Yang bei-Chen.

Il viaggio artistico diHo Kan è punteggiato da eventi storici che ci immergono inesorabilmente nella storia della Cina e ci spiegano come mai l’artista fu costretto a lasciare il suo paese per trovare rifugio a Taiwan nel 1949, per poi imbarcarsi nel 1964 dal Vietnam in direzione della Francia e infine trovare domicilio a Milano, dove risiederà per oltre cinquant’anni.In questo nuovo mondo che si manifesta a lui per la prima volta, scopre gradualmente l’arte surreale e astratta occidentale e acquista familiarità con la tecnica della pittura ad olio fino allora sconosciuta in Asia. Queste nuove scoperte gli permettono di registrarsi nella modernità, purmantenendo profonde radici nella cultura orientale. Al crocevia tra l'Oriente e l'Occidente, Ho Kan ha inventato un'arte unica, partecipando al rinnovo della pittura cinese del XX secolo.
Il percorso della mostra  si snoda lungo sei sale al primo piano nobile della Villa e segue un criterio cronologico. Sala A Gli anni 50-70:da Taipei a Milano I primi insegnamenti alla pittura gli vengono dal nonno, famoso calligrafo, con cui vivrà dopo la morte prematura del padre. Nel 1949 parte per Taiwan e l'anno successivo entra nel Dipartimento Provinciale diBelle Arti a Taipei.Trovando l’insegnamento troppo accademico, nel 1951 inizia a frequentare lo studio del famoso pittore Lee Chun-Shan, qui scopre i nuovi movimenti artistici occidentali e viene spinto a sviluppare la propria creatività, orientandosi verso uno stile surreale. Nel 1956,Ho Kan fonda ilTon Fan Art Group, con altri sette artisti amici dello studio di Lee Chun-Shan. Rompendo così con l’arte accademica. Questo, gruppo, fino al suo scioglimento nel 1971,ha svolto un ruolo importante per lo sviluppo dell'arte d’avanguardia taiwanese. Il forte interesse diHo per la pittura lo spinge a viaggiare in l'Europa e nel 1964 a Milano, dove sitrasferisce.I suoi interessi si spostano verso l'astrazione geometrica pur mantenendo sempre evidenti i suoi riferimenti con la cultura asiatica. Durante il suo primo periodo milanese, utilizza i toni del blu scuro e del verde, che rimandano a un senso di malinconia associata alla nostalgia del suo paese d’orgine.

Sala B Gli anni 80-90: segni e forme di calligrafia In questo periodo la sua tavolozza diventa più gioiosa. A prima vista, alcune delle sue opere geometriche sono più vicine all'arte astratta occidentale, mentre altre adottano uno stile più libero. Gli piace dipingere piccole linee nere, evocando i sino grammi cinesi, che sembrano fluttuare in assenza di gravità nello spazio pittorico, come soffiato dal vento. Questo nuovo approccio al segno, astratto e poetico, apre un infinito repertorio immaginario. Cerchi, triangoli e lo spazio che circonda queste forme, sono anche riferimenti alla calligrafia cinese, che egli le purifica per mantenere solo la struttura.

Sala C-D Gli anni 2000:la fusione perfetta Ho Kan va oltre, trasforma la dualità culturale est-ovest inuna vera e propria fusione tra due culture. Sitratta diun periodo d’apogeo, dove riesce a creare una perfetta armonia tra le forme e i colori. Usa tinte scure per ombreggiare la luminosità dei colori come il rosso, l'arancio o il verde, ponendo le opere inunasituazione di assoluto equilibrio. Nella serie "Origin" e "Development", l'uso di piccoli punti si riferisce all'estetica cinese: "un singolo tocco dirosso tra migliaia e migliaia di verdi".

Sala E Ho Kan oggi: La spiritualità Questo periodo di maturità porta alla luce una spiritualità evidente nel suo approccio artistico. Lasemplificazione delle forme e l'uso minimo di colori nella composizione unisce il buddismo di Kan e ilTaoismo.Durante il suo lavoro, sviluppa uno stile geometrico astratto ma non cede mai alla geometria pura; Le sue linee mantengono, alla base, la vivacità e l'energia calligrafica derivante dal suo patrimonio culturale.

Sala F L'ambivalenza dell'astrazione L’ultima stanza ci invita a riflettere sul mondo onirico dell'artista e sui simboli che egli utilizza. La nostra immaginazione ci porta a interpretare e identificare gli elementi visivi dei suoi dipinti, alla maniera dei sinogrammi cinesi che a volte evocano forme figurative visive. Si può immaginare di vedere delle figure (un pesce colorato, un uccello ecc.), main realtà è il frutto del caso. Queste coincidenze si ricollegano al pensiero taoista WeiWu Wei, vale a dire all’agire, senza agire. Così, astratto o figurativo?Per l'artista Ho Kan, questa non è la domanda. Ciò che conta per lui è soprattutto il piacere della pittura.

HO KAN E L’ITALIA

Ho Kan dal 1964 ha sempre vissuto e lavorato a Milano, pur ritornando spesso e per lunghi periodi nella sua terra d’origine e a Taiwan, dove ha esposto per Gallerie importanti come la Liang Gallery e la Chini Gallery. In Italia è venuto in contatto con numerosi artisti quali Gianni Brusamolino, Enrico Cattaneo, Roberto Crippa, Sergio Dangelo, Nino Di Salvatore, Alfredo Mazzotta, Mario Nigro, Angela Occhipinti, Turi Simeti. Nel 1964 la storica Palma Bucarelli lo nota in una mostra al Palazzo delle Esposizioni dove espongono tra gli altri, Hsiao Chjin, Hisia Yan e Po-Hong e lo invita a esporre un dipinto alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, opera che poi l’artista donerà al Museo. Nel 1973 Vanni Scheiwiller gli dedica un libro delle sue edizioni All’insegna del Pesce d’Oroscrive di lui ͞Silenzioso, modesto, irriducibile; da anni lo ammiro perché mi insegna la grande pittura senza immagine: da ascoltare prima ancora di vedere. Una pittura che non grida mai.͟ Hanno scritto di lui Giulia Veronesi, Elena Pontiggia, Alberto Veca, Maria Campitelli, Luca Pietro Nicoletti, Miklos N. Varga e molti altri. Sue opere sono state esposte anche in Svizzera (Berna, Soro e Grans ), Corea (Seoul) e Giappone (Tokyo), Italia (Milano, Firenze, Bologna, Castellanza, Ferrara, Como, Lecco ecc.) e in China. La rassegna alla Villa Reale di Monza è la seconda retrospettiva dopo quella del 2016 al Taipei Fine Arts Museum di Taiwan,dal titolo ͞Reverberations - HO KAN͟

 

INFORMAZIONI UTILI

HO KAN. Beyond colors and shapes

Villa Reale di Monza ǀ Sale di rappresentanza - Primo Piano Nobile ǀ Viale Brianza 1 ǀ Monza ǀ Tel. +39 0392240024 ǀ www.villarealedimonza.it  ǀ Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. . Fino al 9 luglio 2018

Mostra a cura di Sabine Vazieux Organizzazione ǀBIG Eyes international Vision, Milano; Chini Gallery, Taiwan; Villa Reale, Monza

Con il Patrocinio di ǀ Regione Lombardia e Comune di Monza

Biglietto d’ingresso alle Sale di rappresentanza ǀ Intero: € 8,00 Ridotti: € 6-4,00Orariǀ Da martedì a domenica 10 –19ǀ lunedì chiuso ǀUltimo ingresso un’ora prima della chiusura Bookshopǀ Tel. +39 0392327348  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Come arrivare

TRENO La fermata ferroviaria più vicina è Monza FS, distante circa 2 km (circa 25 minuti a piedi)

AUTO Da Milano, Como, Varese o Lecco: seguire indicazioni per Monza – Villa Reale

Parcheggio  Viale Regina Margherita, Via Petrarca e Viale Cavriga (Parco di Monza)