Spazio d'Arte Scoglio di Quarto, MILANO: 6-27 ottobre 2023 ENRICO CATTANEO "LA RICERCA NON HA FINE" Mostra a cura di Roberto Mutti

ottobre 2023 - Nell' ambito della diciottesima edizione del PHOTOFESTIVAL, lo spazio d'arte Scoglio di Quarto di via Scoglio di Quarto a 4 Milano, venerdì 6 ottobre 2023 alle ore 18 inaugura la mostra "La ricerca non ha fine" dedicata al grande fotografo e artista Enrico Cattaneo scomparso nel luglio del 2019.

La mostra, curata dal critico Roberto Mutti, è visitabile fino al 27 ottobre 2023 ed è accompagnata da un catalogo edito da Scoglio di Quarto disponibile direttamente in galleria.

Enrico Cattaneo è stato un fotografo così poliedrico ed estroso che ogni mostra intenzionata a raccontarne l’attività rischia di essere parziale perché non può che raccontare alcune ma non tutte le sfaccettature della sua poetica e, ancor prima, di una personalità dove la passione per l’arte sapeva convivere con quella della musica, il rigore tecnico con l’inventiva più ispirata, la visione scientifica mai del tutto abbandonata fin dagli anni della formazione con una personale estetica nata dalla frequentazione spesso trasformata in amicizia con i grandi esponenti dell’arte contemporanea italiana e internazionale.

Chiunque abbia avuto la fortuna, come chi scrive, di frequentare a lungo nel tempo il grande appartamento in cui viveva e creava sa che questo era un vero e proprio labirinto che molto rispecchiava la personalità del suo proprietario. Si potevano percorrere corridoi che somigliavano a gallerie d’arte perché alle pareti erano appese opere – dipinti, grafiche, multipli – che creavano suggestive sequenze sempre ben attentamente studiate, ci si poteva imbattere in pile smisurate di libri e cataloghi che in qualche stanza aspettavano invano di avere a disposizione nuovi scaffali, si poteva entrare in rispettoso silenzio nel set dove le luci erano puntate su soggetti in via di definizione o, lì vicino, in una grande camera oscura impregnata dell’odore dello sviluppo e del fissaggio che somigliava terribilmente allo studio di quell’alchimista che Enrico Cattaneo sicuramente era.

Per tutte queste ragioni, il progetto di questa mostra – che abbiamo intitolato “La ricerca non ha fine” perché nella duplice valenza del suo significato indica sia la continuità dell’indagine che la sua mancanza di una finalità precisa – nasce dall’idea di avvicinare alcune opere tratte dalle sue molte serie legandole fra di loro dal senso ultimo di una indagine da sempre incentrata sul linguaggio della fotografia contemporanea.

Ci interessava sottolineare la coerenza di fondo con cui Enrico Cattaneo si è sempre misurato, cosa molto evidente per esempio nel voluto accostamento fra le periferie milanesi indagate con spirito polemicamente antiretorico nel dopoguerra e i “paesaggi” creati off camera con chimifoto di gusto astratto a partire dalla fine degli anni Novanta. Dagli amici scultori aveva imparato la capacità di indagare la tridimensionalità e amare la materia: lui l’aveva trasposta in fotografie di still life che possedevano la rara capacità di uscire prepotentemente dai limiti oggettivi della bidimensionalità per assumere una espressività fortemente teatrale. Così quello che a noi sembrava (perché lo era) una pinza, un temperino, un attrezzo di lavoro, per lui diventava un personaggio altero e talvolta persino diabolico mentre una lattina schiacciata dalle ruote di un’automobile, recuperata e messa al centro della scena si trasformata in una maschera sorridente o minacciosa.

Un ulteriore accostamento è, infine, quello fra due ricerche solo apparentemente diverse nel procedimento progettuale come le “Morandiane” e le “Cartacce”. Nelle prime Enrico Cattaneo fa emergere la raffinatezza di cui era capace in un vero e proprio ricercato esercizio di stile: gli still life di una serie di bottiglie splendidamente da lui stesso stampati evocano le atmosfere dei dipinti di Giorgio Morandi mentre le seconde nascono dalla casualità in un gioco dadaista che probabilmente a lui spettava di diritto.

Le carte fotografiche risultato di stampe scartate, infatti, venivano per questo piegate e gettate in un cestino dove, incollandosi fra di loro, finivano per assumere l’aspetto di vere e proprie sculture a forma di libro. Si può dire a questo proposito che la poetica di Enrico Cattaneo si sviluppa proprio attorno a questi due estremi: il progetto attentamente studiato e quello casualmente trovato sulla comune strada della ricerca.

Enrico Cattaneo / Nota biografica

Nasce a Milano nel 1933. Inizia a fotografare a metà degli anni Cinquanta, durante gli studi di ingegneria al Politecnico, ottenendo numerosi premi e riconoscimenti nell’ambito di concorsi e mostre in Italia e all’estero,

promosse dal Circolo Fotografico Milanese. A cavallo tra gli anni ’50 e ’60 porta avanti una personale documentazione della città, attraverso serie quali, Ai bordi della città 1957-58, Gran Gala 1959-61, Paesaggio Milanese 1959-1964 in sintonia con le nuove ricerche sulla realtà quotidiana promosse dal “Gruppo 66” e le atmosfere dei pittori del Realismo Esistenziale che hanno lo studio presso la Casa degli Artisti di Corso Garibaldi.

Professionista dal 1963, negli anni successivi Cattaneo inizia a frequentare le gallerie milanesi, distinguendosi come uno dei principali narratori per immagini degli eventi d’arte del suo tempo, con una originale e vasta documentazione di inaugurazioni, incontri e manifestazioni come la documentazione celebre del Festival del Nouveau Réalisme a Milano nel 1970, o degli interventi di scultura urbana a Volterra ’73

Pur continuando a documentare gli aspetti più diversi del mondo dell’arte, a partire dagli anni ’80 avvia una sempre più intensa e crescente attività espositiva presso gallerie istituzioni pubbliche, festival, biennali con mostre che riguardano tanto le sue ricerche personali quanto le immagini di documentazione dell’arte contemporanea.

Tra il 2006 e il 2015, con lo scultore Stefano Soddu, partecipa alla realizzazione dei tre volumi di “Ritratti di studio”. Nel 2018 il Metropolitan Museum di New York acquisisce due sue fotografie degli anni ’50, che si aggiungono alla presenza di sue fotografie in altre collezioni pubbliche e in numerosi archivi d’artista.

Nel 2019 Francesco Clerici e Ruggero Gabbai realizzano il documentario "Enrico Cattaneo. Rumore bianco" Dopo la sua scomparsa, avvenuta nel 2019, grazie all’iniziativa di Luisella Cattaneo viene pubblicato nel 2023 il volume monografico Enrico Cattaneo. Fotografare un’idea (Silvana Editoriale) a cura di Giorgio Zanchetti e Luca Pietro Nicoletti.
Spazio d'Arte Scoglio di Quarto

Via Scoglio di Quarto 4, Milano

6-27 ottobre 2023

Ingresso libero

Orari di apertura

Da martedì a venerdì dalle 17 alle 19

Negli altri orari e sabato e domenica solo su appuntamento

Per Informazioni e appuntamenti

348-5630381 | www.galleriascogliodiquarto.com